Come usufruire del bonus per porte interne

Di quali detrazioni puoi approfittare scegliendo i nostri prodotti?

Bonus porte interne: esiste? Le nuove norme che hanno prorogato alcuni bonus fino al 2024 prevedono ancora che si possano ottenere detrazioni fiscali per le porte da interni?

Con questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza così da dare supporto a chi sta acquistando delle porte e vorrebbe sapere se può godere di alcune detrazioni.

Il susseguirsi di decreti legge che riguardano i diversi Bonus (EcoBonus, Sisma Bonus, Bonus Casa, Bonus Mobili, ecc.) ha infatti generato un po’ di confusione. Sul web, soprattutto, è facile incorrere in articoli non aggiornati dove si parla di Bonus porte. Tra le tante detrazioni, non sempre è facile destreggiarsi e capire come procedere.

Bonus porte interne: quando è possibile usufruire delle detrazioni fiscali

 

Nel caso delle porte interne è ancora possibile usufruire delle detrazioni con due diversi bonus:

  • il Bonus Casa 50% che è stato prorogato fino al 2024;
  • il Sismabonus 110% che è stato prorogato fino al 2023 (nel 2024 l’aliquota passerà al 70% e al 65% nel 2025).

Entrambi i bonus sono validi per immobili ad uso residenziale, non per uffici e negozi. Inoltre per entrambi i bonus i lavori dovranno rientrare nel limite di spesa di 96.000 euro (complessivi per tutti i lavori).

Approfondiamo questi bonus più in dettaglio.

 

BONUS RISTRUTTURAZIONE 50%

Con la nuova Legge di Bilancio 2022 è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024 la detrazione fiscale del 50% per gli interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo.

Se stai realizzando uno di questi interventi, potrai usufruire del Bonus 50% anche per le porte interne. Vediamo insieme come funziona e come ottenerlo.

  • Potrai detrarre le spese per la sostituzione delle tue porte se stai facendo un intervento di manutenzione straordinaria per il quali basti una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata da fare al comune). Ad esempio lo spostamento di una parete, oppure l’apertura, la chiusura, l’allargamento o lo spostamento di una o più porte. Ma anche la creazione di un controsoffitto che abbassi la quota in altezza, il rifacimento dell’impianto elettrico, idrico o di riscaldamento. Un caso tipico è quello della modifica di un muro per l’installazione di un sistema a scomparsa al posto di una porta a battente. Va precisato che il documento dell’Agenzia delle Entrate, fra gli interventi ammissibili alla detrazione Irpef del 50%, indica proprio “allargamento porte interne” con “interventi con demolizioni di modesta entità”. Quindi nessun problema a far rientrare il costo delle porte nel bonus 50%.
  • Naturalmente potrai detrarre l’acquisto delle porte anche se stai facendo un intervento di ristrutturazione per il quale sia necessaria una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), obbligatoria quando l’intervento riguarda opere più “pesanti” perché modificano elementi strutturali come muri o travi portanti, solai, etc.

 

SISMABONUS 110%

È possibile ottenere la detrazione del 110% dei costi sostenuti per l’acquisto di porte interne se questo è collegato ad interventi mirati al miglioramento delle prestazioni antisismiche (ad esempio demolizione e ricostruzione di un edificio per migliorarne le performance in caso di terremoti).

Ricordiamoci sempre che il bonus prevede un limite di spesa di 96.000 euro per l’intero intervento, per cui non sarà facile riuscire a far rientrare anche le porte nelle spese detraibili.

 

 

Bonus porte interne: risposte a domande importanti

 

Riportiamo qui, per semplificare, alcune delle domande che ci vengono poste più frequentemente:

“Se in casa voglio sostituire solo le PORTE, senza fare manutenzione straordinaria (cioè senza ristrutturare casa) posso accedere al Bonus 50%?”

NO: in questo caso non è possibile accedere a nessun bonus fiscale.

“Ma la nuova legge di bilancio non parla di bonus anche per interventi in edilizia libera tra i quali ricade anche la sostituzione delle PORTE interne di una casa?

NO: Ricordiamoci sempre che, per quanto riguarda le singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, il quadro normativo che permette di detrarre la spesa per le porte interne non è cambiato: solo se si realizza una ristrutturazione o una manutenzione straordinaria si può accedere al bonus 50% e solo se c’è questo tipo di intervento (che richiede un titolo abilitativo) si può portare in detrazione anche l’acquisto di nuove porte.
In altre parole: la sostituzione delle porte interne può essere inclusa nel Bonus Casa solo se rientra in un progetto più ampio di ristrutturazione o manutenzione straordinaria per il quale sia necessaria una CILA o una SCIA.

“Se demolisco la parete tra cucina e soggiorno, oltre alle spese per questa opera, posso introdurre nel Bonus la spesa per sostituire tutte le PORTE di casa?”

SI: in questo caso è possibile acquistare le porte da interni con il bonus ristrutturazione del 50%.

“Se allargo il vano murario di una sola porta, posso acquistare tutte le PORTE di casa col bonus del 50%?”

SI: in questo caso è possibile acquistare tutte le porte, non solo quella interessata dai lavori, con il bonus ristrutturazione del 50%.

 

 

Bonus ristrutturazione per porte interne: come funziona

 

1) Puoi fruire del Bonus porte 50% detraendolo dalla tua dichiarazione Irpef in 10 anni.

Ipotizziamo che tu spenda 60.000 euro per ristrutturare casa (compresa la sostituzione delle porte). Potrai detrarre dalle tasse il 50% di 60.000 = 30.000. Cioè potrai detrarre 3.000 euro ogni anno per 10 anni. Significa che ogni anno, per 10 anni, pagherai 3000 euro di tasse in meno.

2) Per fruire del bonus ristrutturazione per porte interne, potresti anche farti fare lo sconto in fattura. A sua discrezione, il rivenditore di porte potrà concederti uno sconto di importo pari al 50% della spesa preventivata.

Ad esempio, se l’importo della fattura per la fornitura e la posa delle porte fosse di 10.000 euro, tu spenderai solo 5.000 euro. Sarà il rivenditore che ti ha fatto lo sconto a poter recuperare dalle tasse in 10 anni i 5.000 euro che ti ha scontato.

3) Infine, puoi sfruttare il Bonus 50% utilizzando la cessione del credito: ciò significa che dovrai pagare al rivenditore di porte tutta la cifra preventivata, per poi fare un accordo con una banca per cedere il tuo credito verso l’erario.

Oppure potrebbe essere il rivenditore a voler recuperare subito la somma anticipata con lo sconto in fattura cedendo il suo credito alla banca, senza aspettare di detrarla in 10 anni dalle tasse.

Ad esempio sulla fattura di 10.000 euro per la vendita delle porte il rivenditore incasserà 5.000 euro dal cliente e chiederà alla banca gli altri 5000.

Ovviamente ogni istituto di credito ha le sue condizioni, ma non restituisce mai l’intera somma. Supponiamo quindi che la sua banca gli offra l’80% di 5.000 euro. Alla fine dell’iter della cessione, il rivenditore si vedrà accreditata sul suo conto corrente la somma di 4.000 euro (80% di 5.000).

 

 

Documenti indispensabili per il bonus 50%

 

Come per tutte le detrazioni è necessario produrre una documentazione specifica per poter ottenere il bonus, così da essere in regola per eventuali controlli dell’Agenzia delle entrate.

Ti consigliamo di farti supportare dai nostri punti vendita per sapere quali siano i documenti necessari. Anche perché i documenti richiesti potrebbero un po’ variare in base al susseguirsi degli aggiornamenti normativi.

Nel caso del Bonus 50% ti segnaliamo quali sono i documenti che in ogni caso sono indispensabili:

  • Visura catastale;
  • Documenti di identità del richiedente;
  • CILA o SCIA;
  • Fattura con:
    • descrizione dell’intervento, tipo di opera (es. “lavori di ristrutturazione”) e dati dell’immobile (indirizzo e riferimenti catastali);
    • riferimento alla normativa per lo sconto in fattura (“Detrazione del 50% ai sensi…”);
    • cod. fiscale dei beneficiari della detrazione e del pagamento.
  • Bonifico “parlante” con:
    • causale che faccia riferimento alla normativa (“Detrazione del 50% ai sensi…”);
    • numero, data e beneficiario (rag. sociale e PIVA) della fattura pagata;
    • codice fiscale dei beneficiari della detrazione fiscale e del pagamento.

Nel caso si voglia usufruire dello sconto in fattura e poi procedere con la cessione del credito (a meno che la spesa complessiva dell’intervento non sia talmente piccola da essere inferiore ai 10.000 euro), saranno necessari anche i seguenti documenti:

  • visto di conformità da richiedere ai responsabili dell’assistenza fiscale dei Caf o a un dottore commercialista;
  • asseverazione della congruità dei prezzi operata dal tecnico incaricato dell’intervento (architetto, geometra o ingegnere abilitato).

 

Ti ricordiamo che l’attualizzazione del bonus è a discrezione del rivenditore. Per informazioni dettagliate su come ottenere le detrazioni fiscali legate ai nostri prodotti, ti invitiamo a contattare i nostri punti vendita. 

 

 

Articolo aggiornato al 24/01/2022. 

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